La Riserva di Monte Arcosu a Capoterra in Sardegna, un gioiello naturale tutelato dal WWF
L'Oasi WWF di Monte Arcosu permette di immergersi in un contesto naturale faunistico e floreale di una bellezza straordinaria, la più grande "macchia mediterranea" del "Mare Nostrum" è raggiungibile in poco tempo addirittura da Cagliari ed ha permesso, con operazioni di tutela, di preservare anche l'estinzione di specie quali il Cervo Sardo, un itinerario turistico assolutamente da non perdere se ci si trova in Sardegna
Il complesso forestale di Monte Arcosu? Semplicemente lapiù grande macchia mediterranea dell’intero "Mare Nostrum”! E solo questo
basterebbe a qualificarne i pregi. Ma di più: è di proprietà del WWF, che la
cura, la esalta, la fa conoscere e crescere per non disperdere nemmeno uno dei
3700 ettari di sua proprietà. Si badi bene: questa è solo una piccola parte
della "Riserva di Monte Arcosu”, che è quasi dieci volte più grande. Lì è tutto un evidenziare
di peculiarità floreali e faunistiche e sarebbe impossibile elencarle tutte, perché sono tantissime,
una fila di nomi lunghissima, ma non si può non richiamare il leccio, il vero re
della Riserva Naturale, l’erica, il corbezzolo, il mirto, e molte specie di cisto... e poi le orchidee selvatiche, i funghi che sono presenti con molte specie. Tra la Fauna dell'Oasi Naturale di Monte Arcosu si può trovare il cervo sardo, la donnola e molte
altre.
Un’altra peculiarità? La riserva si trova a soli venti
chilometri da Cagliari ed il comune sul cui territorio in gran parte insiste,Capoterra, fa parte addirittura dell’area metropolitana della capitale
regionale. Questo ne aumenta la bellezza e la lungimiranza di chi l’ha voluta
all’inizio degli Anni 80, salvando molte specie animali, il cervo sardo, se non
dall’estinzione quanto meno nella loro presenza in Sardegna. C’è poi da dire che la riserva, insistendo su un monte
aspro che arriva sino a mille metri per poi scendere quasi a livello del mare,
presenta il suo volto in maniera molto diversificata: strette vallate
attraversate d’inverno da impetuosi torrenti, il Rio Guttureddu e il Rio Sa
Canna, che d’estate scompaiono magicamente; gruppi di animali che tendono
a raggrupparsi per difendersi ma anche per mostrarsi, ormai senza paura, ai
visitatori. Le visite sono ovviamente incentivate ma l’organizzazione è
partita da zero e quindi man mano che cresce, arrivano sempre altri sentieri,
per la mountain bike e per il trekking: in genere sono percorsi dolci, che si adattano a
qualsiasi forma fisica. Certo, in un territorio così composito ve ne sono anche
di impegnativi. Ma la Direzione della Riserva dà indicazioni importanti, perché tutti, allenati o meno, possano addentrarsi in una macchia, piena di
profumi, colori e sorprese, bellissima e che diventa ogni giorno più bella.