Arte, cultura e tradizioni

Sergio Atzeni: un personaggio illustre di Capoterra

Capoterra, una città a pochi chilometri da Cagliari, sul Golfo degli Angeli, nella Costa Sud della Sardegna: a questa cittadina di 23 mila abitanti sono legati i nomi di alcuni personaggi che nella loro vita si sono in qualche modo distinti. Oltre all’ex sindaco, deputato e consigliere regionale Raffaele Farigu(1934) e all’ex calciatore e allenatore di calcio brasiliano Claudio Olinto de Carvalho,detto Nenè (1942-2016), campione d'Italia con il Cagliari nel 1970 e fortemente legato a Capoterra dove ha vissuto gli ultimi anni della sua vita, ricordiamo anche lo scrittore e giornalista Sergio Atzeni.

Sergio Atzeni (Capoterra, 14 ottobre 1952 – Carloforte, 6 settembre 1995)

Sergio Atzeni nasce a Capoterra nel 1952 e prestissimo scopre la sua passione per il giornalismo, collaborando con le principali testate sarde. Si iscrive al PCI, partecipando alla vita politica della città: in questo periodo trova anche un lavoro stabile che però presto abbandona. Dopo il 1986 parte per l’Europa e si trasferisce a Torino: dove hanno inizio gli anni più fecondi della sua carriera di romanziere. Qui nascono le opere più importanti: L'apologo del giudice bandito, Il figlio di Bakunin,Passavamo sulla terra leggeri Il quinto passo è l'addio. Anche se scritti "in contumacia”, tutti i suoi romanzi sono ambientati in Sardegna di cui riscoprono gli scenari del passato, dall'epoca dei nuraghi fino alle lotte sociali dei minatori del Sulcis e dell'Iglesiente all’inizio Novecento. 

Novello Verga, Atzeni pone come protagonista dei suoi romanzi il popolo degli umili, degli sconfitti, di chi è ai margini. Atzeni, compie un’opera globale di rivalutazione della lingua locale, simile a quella operata da Andrea Camilleri con il siciliano, combinando insieme sardo (quello popolare della sua Capoterra) e italiano. Muore tragicamente in mare a Carloforte, il 6 settembre 1995, sbattuto da un'onda sugli scogli dell'isola di San Pietro. La sua opera, per i temi trattati, è all'origine della Nuova Letteratura Sarda, diffusasi ormai in tutta Italia e in Europa. Di se stesso amava dire: «Sono cittadino sardo, italiano e europeo».

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