Enogastronomia

I Pilloi de taccua, prelibata specialità di Capoterra

i Pilloi de taccua, tordi con mirto, sono una delle specialità gastronomiche di Capoterra e si presentano infilzati e legati con un ramoscello; la ricetta di questo piatto prelibato è una delizia per il palato e costituisce un grande classico della tradizione culinaria sarda

Il tordo è uno degli uccelli più comuni nei nostri boschi dove si fa notare per il suo rumoroso cinguettìo, per il piumaggio bruno e per la prelibatezza delle carni che ne fanno una delle prede di caccia più ambite, nonché un caposaldo della gastronomia. A Capoterra questi animali sono i protagonisti di uno dei piatti tipici per eccellenza, i "Pilloi de taccua”; andiamo dunque a scoprirne la ricetta.

Naturalmente, un’operazione preliminare è quella di procurarsi i prelibati volatili, prima di procedere a spennarli stando attenti a non lacerarne la pelle e a lavarne il becco, con particolare accorgimento al lato interno. Dopodiché andranno tagliate le zampette e messi a bollire a fuoco vivo in un pentolone colmo di acqua salata per un tempo dai 15 ai 20 minuti prima di toglierli, spolverarli con del sale sulle cosce e lasciarli freddare pressandoli insieme a dei ramoscelli di mirto al fine di diffonderne l’aroma.

L’ultima parte della preparazione prevede di legare gli uccelli a gruppi di otto, infilzandone il becco con un ramo di mirto e attorcigliandone le estremità al fine di ottenere il cosiddetto mazzo di grive. Si procederà dunque a cospargere un capiente piatto da portata con foglie di mirto e a posizionarvi sopra il mazzo in modo che i tordi siano uno di fronte all’altro, aspettando per diverse ore prima di servire in tavola per dargli il tempo di prendere il sapore del mirto.

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